Da Zeno22 potete trovare le annate dal 2006 al 2013 di MASSETO, un vino molto speciale, che va ben oltre l’eccellenza.
Masseto è un vino dall’impressionante complessità, con una struttura splendidamente bilanciata; la sua integrità senza tempo e la sua rarità fanno sì che sia considerato il 3° migliore vino del mondo per qualità, capacità di invecchiamento e prestigio, requisiti che portano al profondo e fedele apprezzamento dei suoi appassionati, in giro per il mondo. Il valore che i suoi fan attribuiscono a Masseto si esprime anche nelle elevate cifre di aggiudicazione alle aste internazionali.
Masseto è un cru da uve Merlot provenienti dal vigneto che si trova in cima alla collina del Masseto, ad un’altitudine di circa 120 metri sul livello del mare; il terreno è composto da argille sciolte e sabbie ricche di ciottoli,una combinazione che ha la capacità di creare vini di grande eleganza. Questa è la zona chiamata “Masseto Alto”.
Invece “Masseto Centrale” è la parte centrale del vigneto del Masseto, che determina l’anima e la spina dorsale del vino. Con pendenze del 10%, la grande percentuale di argille plioceniche sui lati della collina definisce il carattere di questo terroir, offrendo potenza, concentrazione e apporto tannico. Vale a dire grande carattere, struttura e longevità.
Infine, i filari più bassi crescono su terreni meno argillosi, dando al vino la sua ampiezza, la morbidezza e la sua generosità. Quest’ultima zona è il “Masseto Junior”. In ognuna di queste tre zone ci sono aree più piccole in cui le uve maturano in momenti differenti e che quindi richiedono di essere vendemmiate separatamente. Un mosaico così complesso ovviamente si riflette nel vino, mostrando grande complessità e ricchezza di sfaccettature.
Grazie alla loro struttura minerale, le argille presenti sulla collina del Masseto riescono ad assorbire e conservare almeno tanta acqua quant’è il loro peso. Il terreno argilloso è pertanto sempre fresco. La terra, tuttavia, deve essere lavorata costantemente, soprattutto in estate, per ottenere la combinazione ideale di fattori necessari alla vite: sole per le foglie e acqua per le radici. In questo modo i grappoli crescono gradualmente, senza stress, e con una perfetta maturazione dei polifenoli. Insomma, nelle migliori condizioni possibili.
Il vigneto del Masseto gode di un clima particolare. Il sole del Mediterraneo splende sopra le viti durante il corso di tutto l’anno mentre un vento delicato fa sì che le temperature restino moderate durante l’estate. I terreni freschi, insieme al clima mite e generoso, evitano che la vite soffra la siccità e permettono ai grappoli di maturare gradualmente. Pur essendo insolite per il Merlot, queste condizioni climatiche contribuiscono ad assicurare che il Masseto abbia quella sua incantevole combinazione di maturità e freschezza.
La disposizione dei filari nel vigneto del Masseto è di fondamentale importanza. I filari sono piantati in modo perpendicolare rispetto alla pendenza massima della collina. Questo fa sì che le piogge estive penetrino lentamente nel terreno, senza scivolare via con violenza. L’allevamento è a cordone speronato, con un numero di gemme e una resa che varia significativamente in base alla vigoria di ciascuna vite. Il loro sviluppo è ulteriormente favorito dal lavoro manuale dei viticoltori che diradano circa il 5-10% della produzione per far sì che la pianta raggiunga il suo equilibrio ottimale.
Tra i primi a rendersi conto delle potenzialità del grande terroir della collina del Masseto, fu il grande enologo russo-americano Andrè Thcelicheff, un uomo dalla lunga esperienza che contribuì al concepimento del Masseto all’inizio degli anni Ottanta. Andrè Thcelicheff era un visionario, un uomo capace di unire conoscenza e ispirazione. Amava il Merlot e percepì immediatamente che la collina del Masseto, grazie al suo caratteristico terroir e alle sue condizioni climatiche insolite, era un posto da sogno, dove il Merlot avrebbe potuto esprimersi in tutta la sua bellezza. Seguendo i suoi preziosi consigli, lo staff del Masseto piantò la vigna e s’impegnò a trasformare in realtà, nel corso degli anni, questa visione.
Durante il corso dell’anno, mese dopo mese, stagione dopo stagione, lo staff “convive”, letteralmente, con le viti, seguendo ogni passo della vegetazione e permettendo il suo sviluppo appropriato.
Quest’attenzione e cura culminano con la vendemmia.
In questo momento speciale, l’uva è raccolta un grappolo alla volta, nelle prime ore del giorno, quando l’aria è ancora fresca dalla notte precedente, e maneggiata con estrema cura.
Questo permette di conservare la fragranza dell’uva, arricchendo la complessità del bouquet del Masseto.
Decidere quando iniziare la vendemmia è uno dei momenti più importanti. Lo staff del Masseto convive con le viti e se ne prende cura per tutto l’anno, seguendole come se fossero dei figli. La loro ragguardevole conoscenza dei diversi appezzamenti che compongono il mosaico del vigneto del Masseto permette di trattare ogni appezzamento singolarmente e con grande cura. Con l’avvicinarsi della vendemmia, la squadra assaggia ripetutamente l’uva per seguire la sua evoluzione e decidere quando è il momento migliore per cominciare la raccolta in ogni appezzamento. Una decisione fatta su misura. La durata della vendemmia varia significativamente in base al singolo appezzamento all’interno del vigneto e può passare anche un mese, dall’inizio alla fine, cominciando solitamente con il “Masseto Alto” e finendo con il “Masseto Centrale”.
I grappoli del Masseto vengono sottoposti a una doppia selezione, prima e dopo la diraspatura. In pratica ogni singolo acino è controllato con attenzione mentre avanza lentamente sul tavolo di cernita e viene scartato se non è perfetto per proseguire verso le vasche di fermentazione. A questo punto l’uva prosegue nelle cuverie, dove la tecnologia più avanzata dell’acciaio unisce le sue forze con la tradizione del legno. La fermentazione avviene in vasche di acciaio inox di ultima generazione che permettono un perfetto controllo della temperatura. Durante questa fase, l’avanzamento della fermentazione in ciascun serbatoio, che rappresenta un determinato appezzamento del vigneto, viene seguita metodicamente grazie ad assaggi giornalieri.
Dopo la loro nascita nelle vasche, i diversi vini base inizieranno il loro invecchiamento separatamente in barrique. In seguito arriverà il momento cruciale quando le differenti basi dovranno essere assemblate per comporre il Masseto. Questa è probabilmente la decisione più importante ed emozionante che l’enologo, Axel Heinz, possa fare. L’obiettivo è esprimere al tempo stesso l’inconfondibile personalità del Masseto e il carattere specifico dell’annata; combinare armonicamente le tante sfaccettature date da ogni appezzamento e riflettere sia l’essenza del terroir che quella della particolare vendemmia.
Dopo il blend, il Masseto torna nelle barrique per un secondo anno di maturazione durante il quale viene disturbato il meno possibile. Solo controlli periodici. Dall’inizio della vendemmia fino all’uscita del Masseto passano tre anni molto intensi, scanditi dal rispetto per la natura e per il tempo, dall’attenzione costante e ossessiva, e da decisioni prese con grande cognizione e attenzione.
Il primo vino prodotto dal vigneto del Masseto è quello della vendemmia del 1986. Si chiamava semplicemente “Merlot”. Il nome Masseto è apparso in etichetta con la vendemmia del 1987. Masseto è un vino dalla grande e complessa personalità in cui la struttura notevole si combina sempre con una bellissima eleganza. Ogni annata ha la sua identità e rappresenta, per il piacere dei suoi appassionati, le incredibili possibilità d’interpretazione che le variazioni del clima possono offrire: la nobile opulenza del 2001, la densa struttura tannica del 1998, o la grande eleganza del 2007… Così ogni annata del Masseto è unica, e, al tempo stesso, è un tutt’uno con le altre. Rappresenta dunque una singola testimonianza della speciale alleanza tra terroir, clima e talento umano che definisce il Masseto, e insieme dimostra il valore senza tempo di questo vino.