Il Barolo Riserva “Monfortino” prende vita dal mitico vigneto Francia, il cru più meridionale di Serralunga d’Alba, assieme ad Arione. Il vigneto si estende per 14 ettari: la caratteristica unica e inconfondibile di questo cru è la matrice calcarea, che dona ai vini un alto grado di salinitià.
Per il nebbiolo, vengono utilizzati 10 diversi cloni, tra cui il più diffuso è la varietà “lampia”. Su ogni tralcio viene poi lasciato un unico grappolo d’uva.
Roberto Conterno, attuale enologo e proprietario, individua durante la vendemmia le migliori parcelle di quell’annata, e da esse prenderà forma – se ci saranno le giuste condizioni – il Monfortino.
In cantina, ciascuna parcella viene vinificata separatamente, con una lunga macerazione di ben 5 settimane. La fermentazione viene svolta in tini troncoconici di legno austriaco, prodotti dalla Stockinger: un legno di altissima qualità, senza alcuna tostatura, al fine di lasciare intatte le qualità del mosto.
E’ qui, in cantina, che Roberto Conterno valuta se le botti possono essere idonee a diventare Monfortino: viceversa, concorreranno a produrre Barolo Francia.
Il vino inizia poi il lungo periodo di affinamento, effettuato sempre in botti di legno di varia dimensione ed età, di regola per 7 anni, con alcune eccezioni a seconda dell’annata. Per questa annata, la 2008, infatti il Monfortino ha riposato per sei anni.
Il vino più buono al mondo, il numero 1, per molti appassionati e conoscitori.
Indiscutibilmente il capolavoro dei Conterno.